Cosa significa devitalizzare un dente?
La devitalizzazione è un piccolo intervento chirurgico che in molti casi permette di evitare l’estrazione del dente ed è il trattamento attraverso il quale si asporta la parte vitale del dente (polpa). La polpa dentale è un tessuto morbido, indispensabile per la vita del dente e si trova sotto lo strato dello smalto e della dentina. Quando il dentista procede alla devitalizzazione, va ad asportare con sottilissimi aghi elicoidali (manuali e meccanici) la polpa dalle radici dei denti che sigillerà poi con materiali di riempimento. Si ricorre alla devitalizzazione di un dente a seguito di un’infezione, di dolore cronico (la sensazione tipicamente descritta dal paziente è del dente che “pulsa”) e carie profonda. Oltre a ciò, è importante ricordare che la devitalizzazione permette, se effettuata in tempo, di salvaguardare l’elemento dentale ed evitare così di procedere con una estrazione. La devitalizzazione è un intervento che ha esito positivo, stando alle stime, nel 90% dei casi. Se il paziente avrà poi buona cura della dentatura attraverso una corretta igiene orale, potrà mantenere il dente in sede per altri 8/10 anni.
Quando è necessario devitalizzare un dente?
Si ricorre alla devitalizzazione di un dente in caso di carie profonda che infiamma il tessuto pulpare, oppure nei casi di lesione causata da infiammazione (granuloma), ipersensibilità del dente o, infine, a seguito di un trauma che ha danneggiato corona e polpa dentaria. Quando il dolore diventa insopportabile o si corre il rischio di contrarre infezioni, granulomi o ascessi, è opportuno considerare l’ipotesi di una devitalizzazione onde evitare di arrivare all’estrazione, sempre a seguito di una corretta verifica tramite radiografia. Questo genere di procedura serve principalmente a preservare il dente naturale e ad evitare, appunto, l’estrazione ed altri interventi.
I vantaggi della devitalizzazione
L’ intervento di devitalizzazione ha diversi vantaggi: preserva il dente naturale evitando di dover procedere ad una estrazione e limitando l’intervento alla eliminazione della parte vitale del dente, cura l’infezione trattando il dolore percepito dal paziente e ripristina la corretta masticazione. Inoltre, è un intervento indolore, grazie alle nuove tecnologie ed al perfezionamento delle tecniche anestesiologiche. La devitalizzazione permette quindi di risanare denti compromessi in maniera anche grave a causa di patologie profonde preservando l’elemento dentale nella sua naturalezza.
Cosa comporta la devitalizzazione di un dente?
La devitalizzazione di un dente consiste nella neutralizzazione e rimozione della parte vitale del dente (polpa, nervi e vasi), otturando poi i canali a seguito di una igienizzazione completa della parte interessata per porre fine al dolore percepito dal paziente e preservare l’elemento dentale. A seguire, si procederà con la sigillatura e la ricostruzione del dente, oppure ancora con la pratica dell’incapsulamento. Il dente devitalizzato, in quanto non più vitale, sarà soggetto a maggior rischio di frattura e pertanto alcune correnti di pensiero odontoiatrico ritengono necessario proteggere il dente stesso ricorrendo a ricostruzioni con perni endocanalari, al fine di irrobustirlo o addirittura procedendo con l’incapsulamento.
È rischioso procedere alla devitalizzazione?
La devitalizzazione è un intervento di endodonzia, la branca odontoiatrica che si occupa dello spazio all’interno dell’elemento dentario (che contiene la polpa). Questo intervento deve, quindi, essere eseguito da medici specializzati in modo da evitare rischi quali la caduta del dente, ipersensibilità o l’estrazione del dente stesso. Una devitalizzazione mal fatta o parziale, evento durante il quale si rischia di lasciare materiale infetto sul fondo delle radici, può portare a successivi granulomi. È importante ricordare, però, che questo genere di complicazioni sono molto rare e la devitalizzazione ha una altissima percentuale di riuscita.
Quanto costa devitalizzare un dente?
I costi relativi alla devitalizzazione variano da una cifra minima di 100 Euro ad un massimo di 350 Euro, costo che cambia in base all’elemento dentale (canini, incisivi o molari) ed a cui bisogna aggiungere i costi relativi alla ricostruzione. Il costo della devitalizzazione, quindi, dipende dalla gravità della patologia, dallo stato di salute dei tessuti circostanti e dallo stato dell’elemento dentale stesso. È importante però, non scegliere soltanto in base al lato economico, ma in base alla qualità e professionalità del servizio offerto dalla struttura sanitaria a cui ci si rivolge. Evitare di dover intervenire nuovamente in un prossimo futuro spendendo cifre ben più alte relative ad estrazioni ed interventi connessi a questa procedura si può fare, rivolgendosi appunto a professionisti dell’endodonzia (specializzazione dell’odontoiatria relativa alla diagnostica e risoluzione di infezioni e/o traumi della parte pulpare del dente) che si occuperanno di intervenire con una devitalizzazione ben fatta e indolore.